Rapporto territori 2021 Asvis

Oltre la metà delle Regioni e delle Province autonome ha raggiunto o evidenzia andamenti favorevoli per i Target relativi alla riduzione dei tempi della giustizia, alla diminuzione della mortalità per malattie non trasmissibili e alla diminuzione dell’abbandono scolastico. Oltre il 95% presenta invece un andamento negativo sull’efficienza energetica. Nessuna registra un trend in linea con il raggiungimento dei Target relativi alle aree marine protette e alla riduzione del consumo di suolo.



Un’Italia che fatica ancora ad allinearsi con gli obiettivi dell’Agenda 2030. È la fotografia che emerge nella seconda edizione del Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Questa seconda edizione del Rapporto “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” conferma l’impegno dell’Alleanza a volersi mettere a disposizione per aiutare a individuare i punti di forza e le criticità esistenti, e per disegnare le politiche per rispondere alle sfide dell’Agenda 2030. In questo rapporto sono stati raccolti e analizzati i posizionamenti di regioni, province, città metropolitane, aree urbane e comuni rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

 

Poca efficienza energetica, tanto consumo di suolo

«A meno di 10 anni dalla scadenza del piano d’azione Onu sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi, inclusa l’Italia, siamo ancora lontani da quella sostenibilità sociale, economica e ambientale di cui si avverte un urgente bisogno», ha dichiarato il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini.

Le valutazioni confermano il forte ritardo, aggravato dalla crisi pandemica, 

verso l’attuazione dell’Agenda 2030 ed evidenziano come in molti casi le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali siano in aumento in Italia.

Tra i target più critici spicca l’efficienza energetica – con oltre il 95% delle Regioni e delle Province autonome che segnano andamento negativo – e la tutela dell'ambiente e del mare: nessuna è in linea con il raggiungimento degli obiettivi sul consumo di suolo e sulle aree marine protette.

Di contro, buone notizie sulla sostenibilità agricola - dove oltre l’80% delle Regioni e delle Province autonome ha già raggiunto o mostra trend positivi per il Target relativo alle coltivazioni biologiche - e sul fronte Giustizia, dove si registra un 60% dei territori che ha raggiunto o evidenzia andamenti favorevoli relativi alla riduzione dei tempi sui procedimenti penali.

Più della metà delle Regioni e delle Province autonome segna trend promettenti per il Target relativo alla diminuzione della mortalità per malattie non trasmissibili e alla diminuzione dell’abbandono scolastico.

 

 

In cammino verso l’Agenda 2030

Va male sui temi della prevenzione di incidenti stradali, sulla disparità sociale e sull’incremento nello sviluppo di fonti energetiche rinnovabili: circa il 50% dei territori segnala andamenti negativi per i Target relativi alla riduzione degli incidenti stradali e delle disuguaglianze nel reddito disponibile, il 60% non raggiungerà gli obiettivi relativi alle energie rinnovabili, all’incremento del tasso di occupazione, all’aumento della spesa per ricerca e sviluppo e alla riduzione dei rifiuti prodotti. 

Gran parte delle Regioni e delle Province autonome, l’80%, registra un allontanamento o un andamento negativo per quanto concerne l’aumento dell’efficienza delle reti idriche, la riduzione della quota di giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti NEET) e la riduzione delle emissioni di gas serra. 

Le città, o le aree più densamente popolate, registrano andamenti promettenti per il Target relativo alla quota di laureati. Negativo il quadro rispetto al tasso di occupazione e alla percentuale di famiglie coperte dalla rete a banda larga. Critica anche la situazione dei Target riguardanti la quota di persone a rischio povertà ed esclusione sociale e la quota NEET. Entro il 2030 l’obiettivo è ridurre del 20% il numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale rispetto al 2019.

 

Le proposte dell’Asvis 

Due elementi critici per raggiungere una maggiore sostenibilità sono, secondo il Rapporto Asvis, la coerenza tra le politiche, e la possibilità per i cittadini di verificare la loro effettiva implementazione. Elementi che devono essere tenuti in conto nelle proposte per invertire i trend negativi. La prima di queste è costruire una strategia territoriale nazionale per la rigenerazione urbana, il consumo di suolo e i principi fondamentali per il governo del territorio. 

Una seconda proposta è estendere sempre più la filosofia dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile alle aree interne e della montagna; inoltre è necessario per l’Asvis introdurre nei bandi del Pnrr una norma applicativa del 40% delle risorse territorializzabili per il Sud.

Infine, il Rapporto sottolinea la necessità di acquistare mezzi di trasporto pubblico locale elettrici per le aree urbane e a idrogeno verde o biometano per le tratte interurbane con i contributi statali a partire dal 1° gennaio 2022.

 

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