Il costo dell’energia elettrica in Europa

Perché il prezzo dell’elettricità in Europa ha raggiunto livelli record? Potremmo addurre diversi motivi, il più semplice è la carenza di gas naturale e di vento. Ma la storia è più complessa di quello che sembra. 

 

In tutta Europa il costo dell’energia elettrica è alle stelle. I prezzi sono aumentati costantemente quest’anno dall’inizio della ripresa economica post covid ma nelle ultime settimane sono schizzati a livelli senza precedenti.  Dall’inizio di settembre, i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica in Germania e Francia sono aumentati rispettivamente del 36% e del 48%.  Ora si aggirano intorno ai 160 euro (189 dollari) per megawattora, un vero e proprio record.  In Gran Bretagna i prezzi sono folli: 385 sterline (532 dollari), e pensare che fino a non molto tempo fa il megawattora era a 147 sterline.  Cosa sta succedendo? Quali sono i motivi di questa ondata di rincari?

Uno dei problemi è la fornitura di gas naturale, utilizzato per generare circa un quinto dell’elettricità europea.  La carenza ha gonfiato il suo prezzo che a sua volta ha avuto ricadute sul costo dell’elettricità. 

Circa un terzo dell’offerta europea di gas proviene dalla Russia mentre un altro quinto viene dalla Norvegia. Entrambi i paesi hanno registrato interruzioni nella fornitura in differenti occasioni, come è accaduto durante un incendio in un impianto di lavorazione in Siberia, che ha causato una fornitura inferiore rispetto al previsto.  Gli acquirenti europei, come le compagnie nazionali del gas, hanno guardato al mercato del gas naturale liquefatto (Gnl) per colmare il deficit.  Ma hanno dovuto competere con acquirenti in Cina e Giappone, dove la domanda di Gnl è in aumento.  Tra gennaio e luglio le importazioni di Gnl in Europa sono state inferiori del 15% rispetto al volume dello scorso anno, secondo quanto riportato dal The Economist. Inoltre, l’Europa ha sofferto un inverno freddo e prolungato che ha esaurito le scorte di gas registrando un 25% in meno rispetto alla media annuale.

Di solito le utility europee rispondono agli alti prezzi del gas utilizzando più carbone.  Ma anche il prezzo del carbone è a livelli record a causa della domanda cinese di elettricità e delle strozzature nella produzione. Come se ciò non bastasse  anche il costo delle quote di carbonio europee ha subito una escalation importante. Comprare quote dà diritto al titolare di emettere una quantità di gas serra.  Poiché bruciare carbone emette più CO2 del gas naturale bruciato, i costosi permessi sul carbonio si sommano a rincarare la dose. Da inizio anno, il prezzo del permesso di emettere una tonnellata di CO2  sull’Emission trading system è passato da 33,7 a 56 euro.

Tra le ragioni dell’impennata dei prezzi del gas in Europa c’è un forte rimbalzo economico dopo un inverno lungo e freddo che ha prosciugato le scorte, una fornitura di gas più limitata del previsto e altri fattori legati alle condizioni meteorologiche, inclusa la disponibilità inferiore al solito di energia eolica nelle ultime settimane.  Circa un decimo della potenza elettrica europea è generata dal vento. In alcuni paesi, tra cui Germania e Gran Bretagna, la quota prodotta è doppia rispetto alla media europea. Di recente, tuttavia, il bollettino dei venti è stato insolito.  In Germania, ad esempio, durante le prime due settimane di settembre la produzione di energia eolica ha registrato un 50% in meno rispetto alla media quinquennale.

Gli alti costi della corrente elettrica sono più pronunciati in Gran Bretagna che nel resto d’Europa. Questo perché il Regno Unito risulta particolarmente dipendente dal gas e dal vento.  Le due fonti generano circa il 60% dell’elettricità britannica, quasi il doppio della media europea.  Un altro fattore è che la Gran Bretagna è meno connessa dei suoi vicini alla rete europea, il che aiuta a diffondere la domanda e l’offerta di elettricità in tutto il continente e quindi rende i prezzi meno volatili.  

Gli analisti prevedono che i prezzi rimarranno elevati per tutto l’inverno, quando la domanda di riscaldamento ed elettricità raggiungerà i suoi picchi.  Questa è una cattiva notizia per i consumatori europei, che sosterranno gran parte dei costi.  Alcuni paesi stanno già cercando di proteggerli: in Spagna, per esempio, il governo ha approvato misure di emergenza per porre un limite al prezzo del gas e ai profitti delle società di servizi.  Il governo italiano sta rivedendo come vengono calcolate le bollette dell’elettricità. Dal secondo trimestre del 2020 a oggi, il prezzo dell’energia elettrica per i consumatori italiani è salito da 16,08 a 22,89 centesimi di euro per kilowattora: un aumento di oltre il 42% stando ai dati dell’Arera. Ma i politici non saranno in grado di proteggere i consumatori dagli impatti più estremi di una carenza di gas naturale.  Alcuni analisti pensano che un inverno particolarmente freddo potrebbe innescare dei blackout.  Ma le bollette da far paura potrebbero essere l’ultima delle preoccupazioni dell’Europa. Secondo previsioni della Internacional Energy Agency in futuro, il mercato del gas europeo potrebbe affrontare ulteriori stress test dovuti a interruzioni impreviste e forti ondate di freddo, soprattutto se si verificano nel tardo inverno.

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