Rens, le sneaker di plastica e caffè

Un’azienda di calzature finlandese ha raccolto oltre 1 milione di dollari per produrre scarpe realizzate con fondi di caffè usati. Con solo 21 tazze di caffè e sei bottiglie di plastica è stato possibile assemblare il materiale sufficiente per creare un nuovo paio di scarpe da ginnastica. Realizzate in modo innovativo, le sneaker sono anche impermeabili oltre che sostenibili.


Ogni giorno vengono consumate 2 miliardi di tazze di caffè e ogni minuto vengono acquistate 3 milioni di bottiglie di plastica. Ogni anno a livello globale vengono prodotte oltre 23 milioni di tonnellate di rifiuti di caffè. E solo il 5% di quei rifiuti di caffè viene riciclato. Si stima che in un anno vengano distrutte circa 6 milioni di tonnellate di fondi di caffè usati che, quando si deteriorano nelle discariche, producono metano, uno dei principali gas responsabili del cambiamento climatico mentre il mondo nel frattempo è sommerso da una valanga di rifiuti plastici. Perché non utilizzare questi scarti per fabbricare nuovi prodotti sostenibili?

L'idea è venuta a due giovani vietnamiti residenti in Finlandia che hanno iniziato il loro sogno lanciando una campagna di raccolta fondi online sul sito web Kickstarter a giugno 2019 per finanziare la loro azienda chiamata Rens. La risposta del pubblico è stata entusiasmante, tanto che hanno raggiunto il loro obiettivo in sole 24 ore raccogliendo oltre 550 mila dollari da 5 mila sostenitori.

«Quando abbiamo iniziato, ci siamo effettivamente resi conto che solo il 5% dei rifiuti di caffè nel mondo veniva effettivamente riciclato», spiega il co-fondatore e Ceo di Rens, Jesse Tran. «I fondi di caffè sono un rifiuto biologico e producono molto metano, che è 32 volte più potente del gas serra CO2 nell’alterazione del cambiamento climatico. Quello che facciamo è estendere il ciclo di vita di questi rifiuti».

I due co-fondatori hanno saputo dare una risposta concreta a un problema ambientale partendo da due dati rilevanti per l’incontro di domanda e offerta: il primo è che il Vietnam risulta uno dei maggiori produttori di caffè al mondo, il secondo è che la Finlandia è il più grande consumatore di caffè pro capite, con circa 12 kg all’anno. 

Per produrre le scarpe si parte da una miscela che utilizza fondi di caffè e pellet di plastica riciclata ricavati da bottiglie d’acqua usate. E così si crea il filato di poliestere caffè. Nella stragrande maggioranza la parte superiore delle scarpe Rens è realizzata con questo materiale a cui si aggiunge una fodera interna creata sempre a partire dal caffè e progettata con un materiale traspirante e ultraleggero. Le proprietà antibatteriche naturali del caffè rendono le scarpe resistenti agli odori per l’intero ciclo di vita. Alcune modelli contengono circa 300 grammi di caffè.

Una seconda campagna di raccolta fondi lanciata lo scorso agosto ha raccolto oltre 350 mila dollari con l’obiettivo di produrre una versione di seconda generazione delle scarpe da ginnastica, denominata Nomad, con lacci realizzati anche con rifiuti di caffè e plastica riciclata.

L’azienda prevede in futuro di estendere il processo anche ad altri capi di abbigliamento, applicando la stessa formula, da materiale a base di rifiuti. 

Rens afferma che compenserà tutte le emissioni climatiche derivanti da produzione, imballaggio, distribuzione e spedizione per rendere le sue nuove sneaker Nomad a emissioni zero.












 

 

 

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