Oxagon, il polo industriale galleggiante a energia 100% rinnovabile

Sette industrie chiave supportate dalle energie rinnovabili per sostenere lo sviluppo economico di un nuovo modello di città sostenibile galleggiante. Si chiama Oxagon, ed è l’ambizioso e visionario progetto di Mohammed bin Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita e presidente del consiglio di amministrazione di Neom, da cui dipenderà la realizzazione di questo utopico mega laboratorio del futuro che, se realizzato, svilupperebbe il concetto di Blue Economy a un livello mai visto finora. 

 

Un polo industriale galleggiante chiamato Oxagon sarà il motore economico di una una smart city futurista che nascerà sulla costa del Mar Rosso in Arabia Saudita. Con un budget stimato di 500 miliardi di dollari, l’obiettivo è sviluppare il polo economico più avanzato del mondo nel Golfo di Aqaba. 

«Oxagon rappresenta un modello radicalmente nuovo per i futuri centri di produzione, basato sulle strategie di Neom per ridefinire il modo in cui l’umanità vivrà e lavorerà in futuro, soddisfacendo le nostre ambizioni nell’ambito della Vision 2030», si legge nella nota diffusa per la stampa.

Oxagon è stato progettato per essere il più grande complesso industriale galleggiante al mondo ed è pronto a sorgere su un vasto territorio a sud-ovest della smart city di nuova generazione battezzata per l’appunto Neom, che sorgerà nella provincia di Tabuk, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita.

La nuova smart city si presenta come un “laboratorio vivente” composto da paesi e città, porti e zone d’impresa, centri di ricerca, strutture sportive e di intrattenimento, e centri turistici. Comprenderà una serie di innovazioni basate sulla sostenibilità e sulla tecnologia e sarà alimentata al 100% da energia rinnovabile: solare, eolica e idrogeno verde.  

La strategia del principe saudita è fare del suo Paese uno dei principali produttori mondiali di idrogeno verde, in quanto è uno dei pochi posti al mondo in cui può essere prodotto in modo competitivo e in grandi quantità. Il piano generale dell’Arabia Saudita è aumentare le entrate non legate al petrolio e attirare investimenti stranieri per stimolare la crescita economica.

In questo modo Neom ospiterà una gigantesca centrale elettrica che distribuirà energia a tutta la regione. Con le eccedenze si alimenterà una centrale idrica per la produzione e lo stoccaggio di acqua desalinizzata. Il progetto parla di una rete di distribuzione dell’acqua completamente connessa e automatizzata tramite un’infrastruttura di “Internet of Water”, studiata per fornire acqua potabile di alta qualità e acqua riciclata rimuovendo le acque reflue. L’irrigazione intelligente, il rilevamento delle perdite e il monitoraggio della qualità dell’acqua saranno controllati in tempo reale.

 

 

Un nuovo modello di Blue Economy 

L’acqua sarà la protagonista della nuova smart city del deserto, non solo per il sistema di Internet of Water ma anche per il ruolo che avrà nella costruzione di Oxagon, il distretto industriale di Neom che galleggerà sul mar Rosso. 

In progetto c’è la  costruzione di fabbriche e laboratori dotati delle ultime tecnologie di intelligenza artificiale per diventare realtà modello della Quarta Rivoluzione Industriale, contribuendo a ridefinire l’approccio allo sviluppo industriale, proteggendo l’ambiente e creando occupazione e crescita per Neom. «Contribuirà al commercio regionale dell’Arabia Saudita e sosterrà la creazione di un nuovo punto focale per i flussi commerciali globali. Sono lieto di vedere che le imprese e  lo sviluppo è iniziato sul campo e non vediamo l'ora che la città si espanda rapidamente» ha dichiarato Mohammed bin Salman.

Il Ceo di Neom, Nadhmi Al-Nasr, ha aggiunto che la città industriale poggerà sull’industria marittima attraverso una struttura rigenerativa e innovativa: «Oxagon creerà terra urbanizzando il mare – si legge nel comunicato ufficiale – con distretti galleggianti che ospiteranno incubatori di ricerca marina, serre e un istituto oceanografico supportato da comunità miste e residenziali». Le intenzioni sono quelle di sviluppare il progetto incentrato sull’uso sostenibile delle risorse marine, per stimolare la crescita economica e migliorare i mezzi di sussistenza, creando occupazione e preservando la salute dell’ecosistema oceanico.

Avrà un terminal crociere galleggiante che insieme all’istituto oceanografico diverranno il centro di interesse della struttura galleggiante, dando vita a un modello di Blue Economy dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione di materiali precedentemente sprecati.

La posizione strategica di Oxagon ridefinirà la logistica e fornirà all’Arabia Saudita un accesso accelerato ai mercati globali orientali e occidentali. «Le tecnologie digitali in cui investirà Oxagon le consentiranno di diventare uno dei primi porti e catene di approvvigionamento di nuova generazione completamente integrati al mondo – promette il principe ereditario saudita – ciò significa che avremo la capacità di ridurre i tempi della catena di approvvigionamento di 2 o 3 settimane e di accelerare la consegna alla fabbrica entro 12-24 ore». Oracle è stata la prima società di servizi cloud ad aggiudicarsi il posto per la gestione di un data center iperscalabile nella nuova città.  

Il mantenimento di un equilibrio tra industrializzazione e sostenibilità è garantito dal design ottagonale del distretto industriale che, secondo quanto afferma il Ceo di Neom, «sosterrà la conservazione del 95% dell’ambiente naturale minimizzerà l’impatto sulla terra – conclude – e conserverà la costa».

 

Le ombre di questo progetto

Non sono stati ancora rilasciati dettagli sul costo del progetto o su come sarebbe costruito per galleggiare sull’acqua. Secondo il sito web di Neom, la città prevede di accogliere i suoi primi residenti nel 2024 e mira a completare tutti gli sviluppi a terra entro il 2030.

Questa non è la prima volta che l’Arabia Saudita ha lanciato un progetto ambizioso pieno di superlativi e primati mondiali.

In corsa per lasciarsi alle spalle il modello di sviluppo economico basato sul petrolio l’Arabia Saudita ha in agenda una serie di mega progetti per lo sviluppo di città futuristiche. Il principe ereditario ha già lanciato “la prima città senza scopo di lucro al mondo”, che ha intitolato a se stesso e un piano per costruire una città a zero emissioni di carbonio costruita in una linea retta di 170 km, come la prima grande costruzione per la regione di Neom. I documenti rivelavano che la megalopoli dovrebbe avere taxi volanti, robot da combattimento e dinosauri animatronici.

Mentre il principe ereditario ha costantemente svelato progetti sempre più elaborati e futuristici, resta da vedere se qualcuna di queste grandi ambizioni si realizzerà mai.

A maggio, un rapporto del Wall Street Journal affermava che c’era stato un esodo del personale di Neom in lotta contro l’ambiziosa e irrealizzabile idea del progetto.

 

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