Sommersi dai rifiuti

Rifiuti galleggianti, rifiuti spiaggiati, rifiuti sui fondali, plastiche, microplastiche… tonnellate di rifiuti circolano nei nostri mari e soffocano la vita marina.

Per contrastare questo enorme problema servono da una parte misure forti che coinvolgano le amministrazioni e le regioni e dall’altra la sensibilizzazione dei cittadini, chiamati ad assumere comportamenti responsabili per il corretto smaltimento dei rifiuti. 

 

Un mare di rifiuti

La soglia fissata dalla Commissione europea per definire una spiaggia pulita è meno di 20 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa. L’Italia è molto lontana da questo traguardo: in media i rifiuti spiaggiati censiti ogni 100 metri di litorale sono 559 nel mar Adriatico, 421 nel Mediterraneo occidentale e 271 nel Mar Ionio e Mediterraneo centrale (fonte: Ispra). Tra il 2015 e il 2018, sono stati censiti oltre 300 mila oggetti sulle spiagge italiane, racconta il direttore dell’Ispra Alessandro Bratti. 

Oltre ai rifiuti spiaggiati, ci sono i rifiuti galleggianti che si trovano soprattutto alle foci dei fiumi, segno evidente di una cattiva gestione a terra del ciclo dei rifiuti. Questi rifiuti galleggianti prima o poi finiscono sulle spiagge oppure si depositano sul fondo del mare.

I fondali sono pieni di rifiuti: gli studi condotti da Ispra e dai programmi di monitoraggio della strategia marina hanno registrato soprattutto nella regione adriatico-ionica oltre 300 rifiuti per chilometro quadrato.

Tra le misure auspicabili, molte sono proposte dalle associazioni ambientaliste come Marevivo, che ha già collezionato alcuni successi grazie alle azioni di sensibilizzazione dei governi per ottenere leggi per la difesa dell’ecosistema marino. Marevivo ha proposto quattro emendamenti da inserire nel disegno di legge SalvaMare – attualmente fermo in Commissione ambiente al Senato – tra cui quello che prevede l’installazione di sistemi di raccolta dei rifiuti alla foce dei fiumi per intercettarli prima che finiscano in mare, dove poi è difficile riprenderli, come fa notare la presidente Rosalba Giugni, che evidenzia che «l’80% della plastica che troviamo nel mare arriva dai fiumi». I fiumi infatti sono attualmente la via principale di trasporto di rifiuti verso i mari: vicino alla foce si concentrano in media 1000 rifiuti per chilometro quadrato, mentre sulla costa in prossimità della foce se ne contano tra i 10 e i 600 e in mare aperto tra 1 e 10. Un altro emendamento proposto da Marevivo riguarda il corretto smaltimento e riciclo delle retine dei mitilicoltori, di cui ogni anno ne vengono disperse in mare circa 150 tonnellate. 

 

L’invasione della plastica

In Italia più del 60% dei rifiuti spiaggiati e l’86% dei rifiuti rinvenuti sui fondali marini è plastica monouso. Se uno dei problemi principali dei nostri mari è quello dei rifiuti, è evidente che la plastica costituisce gran parte di questo problema. 

Le particelle al di sotto dei 5 millimetri derivate dalla degradazione della plastica, dette microplastiche, ritornano attraverso la catena alimentare al mittente, ossia all’essere umano, che ne ingerisce in media 2000 minuscoli frammenti a settimana, equivalenti a circa 5 grammi, che in un anno corrispondono a 260 grammi di plastica ingerita. Ma com’è possibile? La risposta la troviamo facilmente nei dati degli studi condotti da vari progetti di ricerca e dai monitoraggi effettuati con la strategia marina: più del 50% dei pesci ingerisce microplastiche. «Nelle nostre analisi abbiamo rinvenuto circa 150 mila microparticelle per chilometro quadrato» riferisce Bratti. «Abbiamo ritrovato queste microplastiche all’interno degli squali in profondità in un campione di 96 esemplari ripescati, nelle boghe [pesci della stessa famiglia di orate e dentici] provenienti dal Lazio e anche all’interno delle tartarughe marine: su 1046 tartarughe analizzate, di cui 458 vive e 948 morte, il 63% presentava plastiche ingerite».

 

 

Misure drastiche: le battaglie di Marevivo

Gli sforzi andrebbero dunque indirizzati a creare nuove filiere per il recupero dei rifiuti che vengono accidentalmente pescati e per la riconversione e il riciclaggio degli attrezzi da pesca, oltre che ad adottare misure drastiche, in cui l’Italia si è già contraddistinta: ad esempio è stata dal 2018 la prima nazione europea a sostituire nei supermercati i sacchetti di plastica con quelli biodegradabili. Inoltre, grazie alle battaglie condotte da Marevivo, dal 2019 sono stati messi al bando i cotton fioc non biodegradabili – che costituiscono il 9% dei rifiuti ritrovati sulle spiagge italiane – e da gennaio 2020 è entrato in vigore il divieto di mettere in commercio prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche. L’ultimo importante traguardo riguarda l’inserimento dei bicchieri in plastica monouso – di cui solo in Italia se ne consumano circa 20 milioni al giorno, oltre 7 miliardi all’anno – nella direttiva europea Single Use Plastic (Sup), grazie all’emendamento sostenuto da Marevivo. L’Unione europea invece non annovera i bicchieri nella direttiva, mentre prevede la messa al bando di piatti, posate e cannucce monouso, privilegiando prodotti riutilizzabili e sostenibili in ottica circolare, in linea con l’obiettivo 12 dell’Onu “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”; come prevede la direttiva inoltre, entro il 2030 in Europa le bottiglie di plastica dovranno essere fabbricate con almeno il 30% di materiali riciclati. 

 

Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Napoli n. 7108/2021

Mail: info@thebioneer.it

Fax: 081-7445122

 
Rivista con Comitato di Lettura




About

The Bioneer è un progetto editoriale multicanale che favorisce la diffusione delle conoscenze volte a tutelare l'ambiente e promuovere il cambio di paradigma culturale ed energetico.

The Bioneer nasce in seno ad Anbea, Albo nazionale dei Bioneers dell'energia e dell'ambiente.




Direttore responsabile:

Luca Papperini
luca.papperini@anbea.org

Concessionaria pubblicità: Leonardo SRL
commerciale.leonardo@anbea.org


Caporedattrice:
Tatiana Arini

Progettazione web:
Luciano Fantini

Grafica:
Vittorio Bongiorno