Pulire i mari dalla plastica partendo dai fiumi

Il sistema River Cleaning si propone come una soluzione innovativa e a basso impatto ambientale, in grado di adattarsi a qualsiasi corso d’acqua. Il dispositivo intercetta la maggior parte dei detriti galleggianti, in modo da evitare che questi finiscano nei mari. I principali sono le plastiche monouso e gli imballaggi.


Il fenomeno dei rifiuti di plastica negli oceani si è negli anni aggravato, portando ad escogitare diverse soluzioni per intercettare i detriti direttamente nei fiumi.

Fino a poco tempo fa gli scienziati pensavano che la maggior parte della plastica, circa il 90% di quella presente in mare, fosse riversata negli oceani principalmente da una ventina di grandi fiumi tra cui Nilo, Rio delle Amazzoni e Fiume Azzurro. Una nuova ricerca pubblicata su Science Advances pone in dubbio questa versione dei fatti mettendo in luce una sconvolgente realtà. I principali fiumi di plastica nel mondo sono molti di più, circa 1000, e quelli più inquinati sono proprio i piccoli corsi d’acqua che attraversano aree urbane densamente popolate, non i fiumi più grandi. È proprio così che il podio della plastica se lo aggiudica il fiume Pásig nelle Filippine, lungo poco più di 25 chilometri, diventato un serpeggiare di detriti di plastica che scorrono attraverso la capitale Manila, una megalopoli da 14 milioni di abitanti.

Secondo lo studio di Science Advances, la soluzione per proteggere gli oceani e i sistemi di acqua dolce è agire a monte, non gettando plastiche nell’ambiente e contenendo i rifiuti là dove vengono prodotti, ovvero a terra, ma, non potendo tenere sempre sotto osservazione questa variabile, si stanno diffondendo sistemi sempre più efficienti in grado di raccogliere la plastica direttamente dai fiumi. Questi sistemi permettono di evitare la dispersione in mare e la successiva trasformazione dei detriti in microplastiche. Collocare il dispositivo da una sponda all’altra permette di ottenere risultati migliori perché le operazioni di raccolta vengono concentrate su un’area ridotta.

È lo scopo per cui è stato ideato River Cleaning, un sistema costituito da una serie di dispositivi galleggianti, posizionati diagonalmente sul corso del fiume, che permettono di intercettare i rifiuti plastici e trasportarli a riva, in una speciale area di stoccaggio.

 

 

La soluzione studiata per River Cleaning è a basso impatto ambientale ed è in grado di adattarsi a qualsiasi corso d’acqua. Il sistema è costituito da singoli dispositivi galleggianti che ruotano grazie alla corrente dell’acqua, senza la necessità di ricorrere ad altre fonti di energia, una soluzione autoalimentata ed ecosostenibile che rispetta la fauna e la flora fluviali.

Il sistema è innovativo perché permette il transito delle imbarcazioni perché ancorato al letto del fiume e prevede che ogni dispositivo ritorni alla propria posizione dopo il passaggio del natante.

Le singole unità flottanti sono posizionate in serie e trasversalmente al corso del fiume: in questo modo riescono a intercettare i rifiuti plastici che galleggiano e a deviarli verso un punto di raccolta automatizzato. La struttura delle singole unità è stata progettata per poter entrare in contatto con imbarcazioni senza subire danni. Nel caso una boa dovesse staccarsi dall’ancoraggio, è previsto un localizzatore GPS per poterla rintracciare e recuperare dall’operatore.

River Cleaning garantisce l’85% di efficienza nella raccolta dei rifiuti plastici, dato che sale al 95% se si considerano solo i rifiuti plastici galleggianti. 

I test su campo, lungo il fiume Brenta, hanno dato esiti positivi sulla reale capacità del sistema dimostrando che il brevetto è pronto per essere realizzato e installato su larga scala.

 

 





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