Le parole per l’energia: stream

di Vito Bongiorno: Professore associato di linguistica generale.

 

Inglese ‘stream’ (corrente, flusso)

In inglese, come in italiano, questa parola ha acquisito il significato di ‘corrente elettrica’ partendo dal significato generale di ‘corrente’ o ‘flusso’. In altre lingue europee, in particolare germaniche, vengono usate parole formalmente simili a ‘stream’ per indicare gli stessi significati (tedesco ‘Strom’, svedese ‘ström’, norvegese ‘straum’).

Quale è l'origine di questa parola? Scavando nel tempo (e nello spazio), si osserva che in lingue diverse esiste una grande varietà di forme legate a ‘stream’, o meglio al suo antecedente più antico. Ci si rende conto inoltre che la ‘corrente’ costituiva un elemento simbolico variegato in epoche precedenti quella attuale.

Andando a ritroso nel tempo si risale a una parola più antica, basata sull’elemento *‘sreu-’ (fluire, scorrere). Questa radice è parte di una rete ricca di associazioni etimologiche. Sono infatti riconducibili all’idea del fluire e dello scorrere il greco ‘rheos’ (flusso, corrente), rintracciabile come secondo elemento anche in ‘cata-rro’, ‘dia-rrea’ e ‘emo-rroide’. Anche la parola ‘reuma’ (da cui l’italiano reumatismo) fa parte di questa rete, ed è spiegabile attraverso la teoria medica in cui il corpo viene considerato come un contenitore di liquidi (“teoria degli umori”). Il primo elemento di ‘ritmo’ è motivato presumibilmente dall’idea del tempo visto come fluire (ciclico).

La stessa radice ha tracce evidenti in tutte le lingue facenti parte della famiglia linguistica diffusasi tra Europa e India a partire grosso modo dal 9.000 a.C. (l’indoeuropeo): in slavo ecclesiastico antico vi è ‘struja’ (fiume) e ‘o-strovu’ (isola, cioè ciò che è circondato da un fiume), in lettone ‘strauma’ (corrente), in indiano antico ‘srotah’ (flusso) e in persiano ‘rauta’ (fiume); il tedesco ‘streichen’ (spalmare), ‘strecken’ (distendere), ‘stricken’ (lavorare a maglia). Da *‘(s)reu-’, secondo alcuni, proviene anche il nome della capitale italiana, ‘Roma’ (questa ipotesi è però stata messa in discussione).

Una seconda radice *‘rei-’, associata alla prima, è in tutte le lingue indoeuropee: il latino ha ‘rivus’ (fiume), l’indiano antico ha ‘ritih’ (corrente, corso), il celtico il nome del fiume ‘Reno’, l’olandese ‘ril’ e l’inglese antico ‘rith’ (corrente, in entrambi i casi). Alla stessa radice sono associate anche il greco ‘dromo’ (secondo elemento di ‘hippo-dromo’, luogo in cui corrono i cavalli), l’inglese ‘run’ e il tedesco ‘rennen’ (correre), il gotico ‘rinno’ (ruscello).

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Dal corrispettivo greco di ‘stream’ parte anche la denominazione di una divinità, ‘Rhea’ (come altre divinità greche, essa è la personificazione di processi o fenomeni della natura). Non c’è da stupirsi che la funzione iniziale di Rhea fosse in primo luogo quella di simboleggiare la maternità (cioè lo scorrere del sangue mestruale): oltre che moglie e sorella di Chronos (il Tempo) e figlia di Urano (il Cielo) e Gaia (la Terra), la dea è considerata la madre per eccellenza, essendo genitrice della prima generazione di dèi olimpici (Zeus, Ade, Demetra, Poseidone, Hera, Hestia). Secondo il mito, la maggior parte di questi dèi venne divorata alla nascita da Chronos padre. Zeus ebbe invece una sorte diversa: egli fu dalla madre nascosto e protetto in una caverna, neonato, mentre Chronos, ingannato da Rhea, divorò una pietra avvolta in fasce, credendola il figlio. Zeus, cresciuto, uccise poi il padre, e gli altri dèi olimpici poterono essere vomitati e restituiti al mondo. Anche le maree e la luna erano associati simbolicamente a Rhea.

Correnti e flussi erano quindi strettamente legati alla cosmogonia e cosmologia, per i Greci antichi. È ancora alla maternità e al sangue che rimandano alcune parole relative alla parentela in altre lingue: attraverso mutamenti fonetici e processi grammaticali, derivano da *‘sor-’ il latino ‘soror’ (sorella), il persiano ‘swiri’ (nipote), il tedesco Schwager (cognato), Schwägerin (cognata) e il primo elemento della serie ‘Schwiegermutter’, ‘Schwiegertochter’, ‘Schwiegervater’, ‘Schwiegersohn’ (rispettivamente suocera, nuora, suocero, genero).

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Questa breve disamina, certamente espandibile, mostra che, nell’antichità, l’idea di ‘corrente’ fosse il simbolo di nozioni più astratte, comprensive di diversi domini del mondo naturale e sociale. Se il disegno di una lampadina (cioè della corrente elettrica) può evocare facilmente un concetto generale (l’epoca contemporanea), l’immagine di un albero genealogico – verosimilmente della sua linea femminile – o, ancora, lo scorrere dei fluidi maggiormente importanti per la vita umana (il sangue e l’acqua) potrebbero riassumere la rete simbolica legata a ‘corrente’ e ‘flusso’ caratteristica dei nostri antenati.

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