Trovare l’acqua estraendola dall’aria in un Paese letteralmente bruciato dal sole. È la nuova sfida ecologica di Aqua Aerem per l’ambizioso progetto Desert Bloom Hydrogen, che si pone l’obiettivo di innescare l’elettrolisi nel bel mezzo dell’outback australiano per arrivare a produrre circa 410mila tonnellate di idrogeno verde all’anno per meno di 2 dollari al kg.

Una mission che sembra impossibile. Estrarre l’acqua dall’aria in uno dei luoghi più aridi del Pianeta. Eppure il progetto Desert Bloom Hydrogen, con un investimento previsto da 10,75 miliardi di dollari e base nel Nord dell’Australia, dovrebbe partire già nel 2023.

La costruzione di un maestoso parco rinnovabili da 10 GW nella regione di Barkly, nell’entroterra australiano, fornirà l’energia necessaria al processo di elettrolisi dall’aria per produrre idrogeno rinnovabile, da molti ritenuto la chiave per sbloccare la transizione verso un mondo a emissioni zero.  

Aqua Aerem, la società che realizzerà il progetto, ha dichiarato in una nota che lo Stato consentirà di iniziare la costruzione con un test iniziale di 8 MW il prossimo anno, in vista di una prima fase di 400 MW, con “la produzione di quantità commerciali di idrogeno verde dal 2023”. Al completamento nel 2027, Desert Bloom fornirà circa 410mila tonnellate di idrogeno verde per meno di 2 dollari al kg, rendendolo competitivo sul mercato energetico. Uno dei motivi di questo abbattimento dei costi è la grande richiesta di energia dal territorio limitrofo, dove si trovano infrastrutture ferroviarie, stradali e gasdotti che si collegano direttamente al porto di Darwin. La localizzazione strategica di Desert Bloom offre inoltre la rotta più diretta e redditizia verso i mercati di esportazione asiatici, per i quali è allo studio anche la produzione di ammoniaca verde. Sanguine Impact Investment, con sede a Singapore, e azionista di maggioranza di Aqua Aerem, ha già deciso di supportare il progetto con investimento da un miliardo di dollari australiani (977 milioni di dollari). Ulteriori investimenti si attendono da uno dei più grandi acquirenti e distributori di gas del Giappone.

Il progetto è stato pensato in risposta alle criticità che si devono affrontare per installare elettrolizzatori – che dividono le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno – in prossimità di zone idonee alla costruzione di grandi parchi fotovoltaici, situati in regioni aride o semi-aride, dove l’elevata irradiazione solare può fare la differenza sul costo di grandi produzioni di idrogeno. La sfida è enorme: generalmente gli elettrolizzatori richiedono nove litri di acqua per ogni chilogrammo di idrogeno prodotto.

«La nostra tecnologia aria-acqua, che risolve questo problema di approvvigionamento idrico precedentemente intrattabile, è una novità mondiale, inventata e sviluppata qui in Australia», ha commentato Gerard Reiter, amministratore delegato di Aqua Aerem. «Questa tecnologia aprirà la porta a progetti di idrogeno verde da collocare dove sono disponibili le migliori fonti di energia rinnovabile,  generalmente nelle aree più aride del pianeta» ha aggiunto.

Nonostante la generale mancanza di pioggia nella regione semi-arida di Barkly, i livelli di umidità – cioè il contenuto di vapore acqueo nell’aria – sono in media del 23% nel mese più secco di ottobre, salendo al 45% a gennaio.

L’acqua viene estratta dall’aria attraverso la condensazione, aspirando aria in una macchina e raffreddandola fino a quando il vapore acqueo raggiunge il punto di rugiada e diventa liquido.