Elettromobilità navale: nasce il primo yacht a idrogeno

In arrivo sul mercato il primo yacht alimentato a idrogeno. Progettato da Swiss Sustainable Yachts, con sede a Zurigo, il nuovo Aquon One non sacrifica il lusso per il bene della sostenibilità. Il suo concept ibrido, che prevede anche l’utilizzo dell’energia solare, mira a oltrepassare i limiti dell’autonomia limitata offerta dalle batterie elettriche, una sfida importante che deve ancora essere superata. 

 

Strano ma vero, nasce sulle montagne elvetiche il primo yacht a idrogeno che riscrive le regole del trasporto elettrico navale.

Dotato di pannelli solari posizionati sul tetto, in grado di generare l’energia necessaria per navigare con 2 motori da 100 kW, Aquon One è un catamarano ibrido che utilizza l’acqua per avviare il processo di elettrolisi per la produzione di idrogeno rinnovabile.

Sarà il primo natante a idrogeno pronto a solcare i mari e capace di fare il giro del mondo senza necessità di fermarsi a fare il pieno o la ricarica.

L’utilizzo di idrogeno nel trasporto pesante su gomma è da anni una realtà in Svizzera, dove diverse società, tra cui H2 Energy, hanno costruito impianti di produzione di idrogeno e reti di stazioni per il rifornimento. Le infrastrutture all’avanguardia hanno così abilitato un modello diffuso di elettromobilità a idrogeno in tutto il Paese. A confermarlo sarebbe il successo di Hyundai XCIENT Fuel Cell Trucks, i camion a idrogeno che hanno raggiunto il traguardo di un milione di chilometri senza emissioni di CO2.

Dal trasporto su gomma a quello su acqua il passo è stato più breve deI previsto. 

Lo yacht Aquon One monta pannelli fotovoltaici sul suo tetto da 64 metri quadrati che convertono l’energia solare in elettricità. L’energia solare in eccesso è utilizzata per convertire l’acqua desalinizzata in idrogeno verde, che poi è compresso fino a 300 bar e immagazzinato in serbatoi di carbonio, per un utilizzo a lungo termine.

 

 

L’idrogeno nei serbatoi di stoccaggio viene utilizzato per generare la propulsione necessaria rilasciando acqua e calore come sottoprodotti del processo. Il calore viene nuovamente intrappolato per essere utilizzato per il riscaldamento della rete idrica e dello yacht in generale.

Con questo sistema di propulsione non si tratta di un motoscafo da competizione, ma  non è questo lo scopo dei suoi progettisti. Il natante infatti può raggiungere una velocità di punta di 16 nodi, ossia poco meno di 30 km/h. Naturalmente, più bassa è la velocità più alta è l’autonomia di marcia.

E come “ciliegina sulla torta” di questo yacht a idrogeno ci sono i materiali con cui è costruito, principalmente organici e riciclabili. Lo spazio di bordo è di 250 metri quadrati.

I costruttori hanno spiegato che, ipotizzando di navigare tra Palma di Maiorca e Ibiza, si consumerebbe in media il 32% dell’energia immagazzinata e si risparmierebbe quasi 1 tonnellata di CO2. Il risparmio sul gasolio è stato valutato in circa 400 euro.

L’elettricità generata dai pannelli solari viene anche immagazzinata in una batteria elettrica di piccola capacità per un utilizzo a breve termine, che include il soddisfacimento della domanda di energia a bordo e per la propulsione, se necessario. I creatori dello yacht hanno incluso anche un impianto di trattamento dei rifiuti e delle acque nere che dà una seconda vita all’acqua utilizzata sulla nave. Al concept di sostenibilità si aggiunge l’uso di bambù, sughero, fibre naturali e pelle riciclata negli interni dello yach, che comprende anche un soggiorno, vetrate con oscuramento automatizzato, una terrazza privata, insieme alle camere da letto principale e degli ospiti con elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie, tutte collegate con una gestione intelligente dell’energia.

Lo yacht è lungo 64 piedi (19,4 m), è progettato per 10 persone, raggiunge la velocità massima di 16 nodi ma naviga a un massimo di 6 nodi nella modalità eco-speed. 

I primi modelli saranno disponibili a partire dal 2023.





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