Mobilità elettrica, l’Europa dice addio al litio cinese

La Germania ridurrà l’indipendenza energetica dell’Europa dalla Cina importando grandi quantità di litio dal Canada per l’approvvigionamento delle gigafactory europee. 

 

La società canadese Rock Tech Lithium ha confermato che costruirà la prima fabbrica di batterie all’idrossido di litio in Europa nella città di Guben, nel Brandeburgo, a 120 km dallo stabilimento Tesla in Germania — con un investimento previsto di 470 milioni di euro — la cui produzione mirerà ad alimentare la filiera dei produttori di batterie per auto elettriche. Dalla Rock Tech Lithium fanno sapere che l’inizio delle operazioni è previsto per il 2024, quando lo stabilimento sarà il più grande del suo genere in Europa e consentirà di svincolare i grandi costruttori dalle forniture cinesi così da promuovere un nuovo ruolo della mobilità elettrica nel continente, dove si potrà ridisegnare la nuova catena del valore tenendo in conto la prossimità degli stakeholder.

L’azienda ha indicato che l’obiettivo è ridurre il prevedibile divario tra produzione e domanda e che secondo le loro stime, non solo non mancherà il lavoro ma sarà così tanto che si stanno già preparando a costruire un totale di cinque fabbriche di litio in Europa tra il 2024 e il 2030.

Secondo l’Agenzia tedesca per le materie prime (Dera), la domanda di carbonato di litio nella sola Europa aumenterà da 200 mila a 500 mila tonnellate all’anno entro il 2025. Un metallo prezioso ora principalmente nelle mani dei produttori cinesi, che già da tempo hanno nel loro mirino l’Afghanistan, ad oggi la più grande miniera di minerali preziosi non sfruttata del Pianeta. Sotto il suolo dell’Afghanistan di litio ce n’è così tanto che già nel 2010 in un rapporto del Pentagono veniva chiamato l’Arabia Saudita del litio. Ovvero, così come i Sauditi siedono su un mare di petrolio, “gli Afghani su un enorme oceano di litio” per dirla con le parole di Guillaume Pitron, autore del libro “La guerre des métaux rares” (La guerra dei metalli rari), pubblicato nel 2018. 

Con l’obiettivo di erodere poco alla volta l’egemonia cinese nel vecchio continente,  Rock Tech mira a rivolgersi ai clienti tedeschi ed europei che già hanno avviato iniziative per la tracciatura etica delle forniture di litio e attraverso la tecnologia blockchain, grazie alla quale si può impedire che una modifica delle informazioni sulla provenienza del materiale non venga rilevata.

Allo stesso tempo l’azienda sta cercando di confrontarsi con specialisti di catodi come BASF, al lavoro per aprire una nuova fabbrica a Schwarzheide per dare inizio alla produzione tra pochi mesi. Il litio grezzo proveniente dalla miniera di Rock Tech a Georgia Lake, in Ontario, sbarcherà in Germania dove sarà raffinato. Al momento lo stabilimento tedesco sarà in grado di operare con una capacità produttiva stimata di circa 24 mila tonnellate di idrossido di litio all’anno. Qualcosa che si stima consentirà la produzione di circa 500 mila batterie all’anno. La fabbrica si sta preparando a ridurre le sue emissioni trattando batterie riciclate da cui estrarre il litio per riutilizzarlo. Entro il 2030, Rock Tech Lithium prevede di ottenere circa il 50% delle materie prime che utilizza dal riciclaggio delle batterie usate.

Una buona notizia, che rappresenta un passo in avanti nell’indipendenza energetica dell’Europa e allo stesso tempo svela l’enorme livello di attrazione degli investimenti che la Germania sta godendo nel settore della mobilità elettrica. Il sito di Guben, che copre un totale di circa dodici ettari, offre ampi spazi per la costruzione di impianti per tutte le singole fasi di produzione nel processo di raffinazione del litio, processo per il quale sarà utilizzata energia rinnovabile di provenienza locale.

«Stiamo diventando il partner per il litio dell’industria automobilistica e stiamo costruendo la nostra infrastruttura da zero per la trasformazione dell’idrossido di litio in Europa. Il nostro obiettivo è essere la prima azienda al mondo a creare un circuito chiuso per il litio. Guben sembra per noi essere il luogo ideale per questo, grazie anche ai sussidi che giocano un ruolo significativo» —  ha affermato Dirk Harbecke, amministratore delegato di Rock Tech Lithium.  

La Commissione Europea stima che la domanda europea di litio per le sole batterie per auto elettriche aumenterà di 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050. Un approvvigionamento di materie prime sostenibile e resiliente sta quindi diventando un fattore strategicamente decisivo per l’industria automobilistica. Con Rock Tech Lithium, la Germania rafforza la sua posizione come futuro centro della mobilità elettrica europea. In particolar modo la regione di Brandeburgo ospiterà in futuro l’intera catena del valore, dalla lavorazione delle materie prime alla produzione di batterie e celle, fino alla costruzione di auto elettriche.  

 

 

 

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