Situato nella città di Huanggang, nella provincia di Hubei, l’Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex si estende su una superficie di 4,54 ettari creando un nuovo complesso verde in grado di integrare edifici adibiti a residenza, hotel e grandi spazi commerciali. Le due torri residenziali del complesso sono alte 80 metri e ricoperte da 404 alberi, 4.620 arbusti e 2.408 mq di piante perenni, fiori e piante rampicanti.

Tutto ebbe inizio il 14 ottobre 2014 a Milano, quando un edificio sperimentale progettato da Stefano Boeri venne inaugurato. A quell’eccentrica costruzione venne  dato il nome di “Bosco Verticale”. Oggi quel progetto è considerato un esperimento ben riuscito e riconosciuto a livello internazionale come uno dei 50 edifici più iconici del mondo negli ultimi 50 anni. Ora, anche in Cina, l’Easyhome Vertical Forest City Complex di Boeri ha fatto il suo debutto ad Huanggang, una metropoli della provincia di Hubei con 1 milione e mezzo di abitanti.

Il concept del progetto è pensato per ridurre l’impronta delle città sull’ambiente naturale, città dove nel 2030 vivrà il 60% della popolazione mondiale, che già oggi consuma il 75% delle risorse naturali ed è responsabile di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2. Foreste e alberi assorbono ogni anno quasi il 40% delle emissioni di combustibili fossili prodotte in larga parte dalle città.

Se un unico albero può portare notevoli benefici alla città e ai suoi abitanti, un bosco o una foresta urbana possono – nell’idea di Boeri – essere un aiuto straordinario per migliorare la qualità della salute e della vita in una città.

Il complesso, disegnato per dare vita a un grande polmone verde abitabile in pieno centro urbano, comprende cinque torri, due delle quali sono residenziali e progettate come Boschi Verticali capaci di fornire una nuova esperienza di vita all’area urbana e naturale circostante.

«Nel caso di Huanggang, la soluzione di facciata ci ha permesso di valorizzare al massimo il rapporto con gli alberi e il verde, presente sia nei balconi che nei bow-window» spiega l’architetto Stefano Boeri. «Gli abitanti delle torri hanno così la possibilità di vivere lo spazio domestico e il panorama urbano da una prospettiva diversa, godendo di una inedita prossimità con la natura vivente».

La Cina ha accolto il progetto con grandi aspettative riscontrando un rinnovato interesse per il verde e la silvicoltura urbana anche come strumento per assorbire le polveri sottili, uno dei principali fattori di inquinamento atmosferico nelle città.

«Questo progetto rappresenta un segnale molto positivo – ha commentato Yibo Xu, Partner di Stefano Boeri Architetti China – Ci auguriamo che un giorno tutti abbiano la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura vivente nelle proprie residenze private, e non solo negli spazi pubblici. Il modello della foresta verticale nelle residenze trasformerà radicalmente il paesaggio delle città future e cambierà le aspettative delle persone per la vita ecologica futura».

Lo studio ha utilizzato specie arboree locali per i 404 alberi che rivestivano l’edificio, tra cui Ginkgo biloba, Osmanthus fragrans, Acer griseum, Ligustrum lucidum e Chimonanthus praecox. Il complesso Easyhome Huanggang Vertical Forest City comprende 4.620 arbusti e 2.408 metri quadrati di erba perenne, fiori e piante rampicanti. Secondo i dati del progetto, gli alberi e la vegetazione assorbiranno 22 tonnellate di anidride carbonica all’anno e produrranno 11 tonnellate di ossigeno.